Torna la roscia Tori Amos cantautrice e pianista ormai composta al 90% da botox. Dopo aver perso le sue fattezze originali ed essere divenuta, ahinoi, un ibrido tra Moira Orfei e Cher e, peggio ancora, dopo aver distrutto la sua carriera con 3 album brutti ma brutti, rispolvera il suo amato Bösendorfer e torna a fare la cosa che le è sempre riuscita meglio: suonare quel cazzo di piano mentre orgasma a gambe larghe.
"Night of Hunters" è un progetto nato su commessione della Decca, famosa etichetta discografica "classicheggiante", con melodie tutte belle ispirate a grandi arie del repertorio classico (sì sì, da Chopin a Bach passando per Schubert e Debussy, meravigliosamente snob). Intendiamoci, è meglio precisarlo, si tratta di ispirazioni non plagi belli e buoni, nulla di male soprattutto tenendo conto che l'unico pezzo del tutto originale, quell'inutile "Job's Coffin" cantata orgiasticamente assieme alla figlia e alla nipote, finisce per essere l'episodio più triste del disco, quasi un intermezzo da cabaret che proprio non riesce a integrarsi con le atmosfere più delicate che caretterizzano l'intero lavoro.

D'altro canto l'assenza di baracconate e trashate, chitarrozze e batterie made in Usa e stronzate colossali a-là "Tiiieeinaaaige Usssliiiieeeeing" renderanno l'ascolto più che piacevole e l'attenzione resterà sicuramente alta per tutta la durata del disco.
L'inizio è folgorante, affidato all'oscura "Shattering Sea", un brano in cui la vera Tori Amos (ri)emerge in tutto il suo splendore suonando e interpretando un pezzo in maniera davvero sentita, cosa che non succedeva da "Scarlet's Walk".
Procedono sulla stessa linea la monumentale "Star Whisperer" e "Fearlessness", sicuramente i due gioielli della nuova fatica by Tory. La prima è un capolavoro di composizione della durata di ben 9 minuti che fila liscia come l'olio e raggiunge l'apice dopo i primi 2 minuti circa, quando la voce di Tori - nemmeno tanto pessima in questa prova, va detto - scompare in favore del fidato pianoforte, mai così protagonista, e un accompagnamento d'archi che, integrandosi alla perfezione, ci regalano un brano da pelle d'oca. Lo stesso succede nella seconda, anche se il trasporto emotivo è leggermente minore. Ed è questo forse il vero problema della nuova Tori Amos, un'artista da ascoltare più con le orecchie che col cuore.
A questo giro, dopo le scelte discutibili e le idee strampalate di qualche anno fa (una su tutte le cinque strappone protagoniste dell'epopea American Doll Posse, parliamone) la roscia torna ad essere sì un'ottima musicista ma non un'altrettanto incisiva interprete. Passi la voce e, soprattutto, il modo in cui canta alcuni passaggi (giuro, pare autistica - con tutto rispetto per gli autistici ovviamente) ma a tratti si ha come l'impressione che sta vecchia baldraccona che gioca ancora a fare la ventenne suoni più per riprendersi dai debiti che per la voglia di farlo. Nessuno pretende una nuova "Hey Jupiter", però uno sforzo in più sarebbe gradito.
E se l'unica novità è far partecipare al disco la figlioccia e la nipotina, c'è da mettersi le mani nei capelli. Oltre alla già citata "Job's Coffin" nemmeno "Cactus Practice" (ma che razza di titolo è?) riesce nell'impresa di rendersi interessante. Soltanto "The Chase" si dimostra davvero incisiva come un pugno in pieno volto e rimane bella impressa nelle testoline degli ascoltatori. Stessa cosa per il pezzo più catchy del lotto, quella "Nautical Twilight" che sicuramente rimane uno dei momenti più riusciti della recente produzione.
Proprio in conclusione troviamo poi la meravigliosa "Seven Sisters", unico episodio totalmente strumentale, e il primo singolo, la romantica "Carry".
Un disco interessante tutto sommato, che ci dimostra come la vera Tori Amos sia ancora viva e vegeta. Di certo non il lavoro migliore della sua discografia (e chi cazzo se l'aspettava, tra l'altro) ma sicuramente uno dei più interessanti. Fosse uscito dopo la "Camminata di Scarlet" si sarebbe nuovamente gridato al capolavoro, dopo un decennio di passi falsi riesce almeno a farci tirare un sospiro di sollievo!!
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