Dopo che l'ultima Volta ci aveva sfracassato i maroni per 50minuti coi tromboni di "Volta", staVolta ci tira dietro un progetto ambizioso come quel capolavoro totale lanciato nel 2004 conosciuto col nome di "Medulla".
Ma siccome la Björka non è mica na stronza qualunque và oltre e ci sgancia un disco-applicazione che definire ambizioso è poca cosa. Mo, siccome io l'Ipad nun ce l'ho, delle app me ne sbatto altamente e ci concentriamo tuti belli emozionati sul disco ..
Mo seri, la copertina. Björk che gioca a imitare Vivienne Westwood, non s'accorge del generatore Tesla alle sue spalle e si spara una capigliatura all'ultimo grido. Assolutamente Adoro.
L'apertura è affidata a "Moon", la ninna-nanna spaziale, tutta concentrata sull'arpa montata a-mò di marsupio addosso a Björk e pizzicata dolcemente per tutta la durata del brano, e sui vocalizzi dell'interprete prima più sussurrati poi più concentrati fino ad esplodere nelle solite "urla" spaccatimpani.
Le atmosfere rarefatte di "Thunderbolt" ci presentano il primo esperimento musicale del disco .. un pezzo dove il ritmo viene scandito dai battiti di un generatore Tesla in sottofondo (sìsì, quell'aggeggio per i fulmini come quello dei livelli finali in Tomb Raider: Legend, esattevolmente)
"Crystalline", il primo singolo, lo conosciamo tutti. "Se Joga e Frosti facessero sesso e Army of Me stesse lì a guardare" ne uscirebbe sto pezzone. Il primo più movimentato del disco, il primo a regalarci un motivetto catchy e un ritornello che si stampa fisso in mente, fino alla mitraglietta sonora che esplode nel finale, una roba inimmaginabile che ricorda la Björka più spensierata e danzereccia degli esordi.
E' una album quasi dalla doppia anima questo Biophilia, una più lenta, più tranquilla. Quella più sperimentale, fatta più di rumori e atmosfere che di melodie vere e proprie, roba che "se non le capisci non sei abbastanza intelligente". L'altra, presente in misura minore, è quella più cafona e caciarona, quella che ricorda Post e che vive sia nella già citata Crystalline sia in quello che, per chi scrive, è IL PEZZONE del disco: "Mutual Core", perfetto esempio della doppia natura di quest'opera: atmosfere ambientali da una parte, ritmi rave dall'altra. Impossibile cercare di stare fermi, se ci riuscite o siete paraplegici o siete stronzi.
I tromboni di Volta sono ridotti al minimo, e servono per accompagnare uno dei punti più alti del disco, "Cosmogony" epica come la "Wanderlust" del disco precedente. La gemella oscura e cattiva è "Hollow", in cui i lamenti della cantante, l'organo in crescendo e i beat più elettronici creano una perfetta cattedrale sonora adatta a fare da cornice alla nenia pagana del folletto islandese.
Ostico come i suoi migliori capolavori, snob come pochi altri, "Biophilia" è la prosecuzione delle sperimentazioni di Björk con un occhio rivolto al passato, con "Vespertine" e "Medulla" che si palesano come dei fantasmi per tutto l'ascolto del disco.
Sebbene sia difficile da digerire al primo boccone, il pranzo completo riserva emozioni che da tempo mancavano nella carriera della nana.
Promossa.
Ostico come i suoi migliori capolavori, snob come pochi altri, "Biophilia" è la prosecuzione delle sperimentazioni di Björk con un occhio rivolto al passato, con "Vespertine" e "Medulla" che si palesano come dei fantasmi per tutto l'ascolto del disco.
Sebbene sia difficile da digerire al primo boccone, il pranzo completo riserva emozioni che da tempo mancavano nella carriera della nana.
Promossa.
Proprio in questo momento Biophilia si espande nell'aria grazie al mio stereo...perché assume tutto un altro sapore rispetto alla riproduzione dal pc. Ottimo lavoro, condivido le impressioni del Radical Boss!
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